Il pane rimasto si tagliava a pezzetti e la sera si ammollava nell’acqua così si ammorbidiva. Il giorno dopo si cuoceva il pane nell’acqua oppure, se c’era, nel brodo con una foglia di alloro per insaporire, e un pizzico di sale. Quando si era asciugato si aggiustava sale e pepe, si spolverava con la forma, un filo d’olio ed era pronto!
I bambini della nostra epoca e poi i nostri figli sono stati svezzati col pancotto, altro che pappine...
Ricetta di nonna Carla
Casa Protetta di Granarolo dell'Emilia
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