La cucina contadina si basava soprattutto su pane, che veniva preparato in casa una o due volte la settimana, e la pasta, che poteva essere all’uovo oppure di farina e acqua, da mangiare prevalentemente asciutta o cotta nel brodo di fagioli. Durante l’autunno e inverno la pasta era sostituita spesso dalla polenta. Il consumo di carne e pesce freschi era limitato. In inverno quando si “disfava” il maiale si preparavano prosciutti, salami, salsiccia, coppa ... Il sale era un elemento molto prezioso: oltre ad essere utilizzato per insaporire i cibi, ne era il principale conservante. Sulla tavola contadina non mancava mai frutta e verdura, che si consumavano fresche in estate. In concomitanza con l’inizio dei lavori più pesanti, si consumava il vino schietto conservato in botti e damigiane e portato in tavola e sul luogo di lavoro con brocche, fiaschi, bottiglioni ... Solo una piccola parte del vino era imbottigliata e riservata a festività e particolari ricorrenze.
Il Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio svolge da anni attività di promozione e salvaguardia della biodiversità, organizza laboratori (per le scuole e domenicali) dedicati alle principali colture del'900 in particolare al latte, al pane e allo zucchero; ha inoltre allestito una mostra-laboratorio che presenta la storia recente della fruttiviticoltura emiliano-romagnola.
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