Sono nato nel 1931 al Pascolone (Portonovo) in una casa che non aveva né luce né acqua. Per i miei 16 anni ho avuto come regalo una carriola. A 17 una spondina, una vanga per tirare il filo nei canaletti. Un maestro molto severo, di Medicina, prendeva 5-6 ragazzi, braccianti. (le donne erano mondine). Era un’azienda grande 5.000 ettari, si lavorava 6 ore in inverno, 7-8 ore in estate. Di proprietà del Conte Benelli.
53 contadini, 14 fattorie, il resto braccianti. Il fattore era collocatore: “100 operai vanno nel tal posto, pagati a giornate”. D’inverno potavamo i frutteti. Poi lavoravamo con la trebbiatrice, la mietitrebbia nel ‘56. Finita la campagna del grano, andavamo fuori con il trattore. Una volta sono stato intossicato per 40 giorni, causa il gas di scarico dei trattori.
Dal '35 abitavamo alla Schiappa nel centro dell'azienda, non pagavamo l’affitto, di inverno la casa era fredda, d’estate calda. Nell'ottobre del ‘44 è entrata l’acqua in casa (50 cm) e ci siamo ritirati al primo piano in una sola stanza in 3 persone. L’acqua è andata via a metà marzo del ‘45. Avevamo un piccolo pezzo per fare l'orto. Sono venuto via nel ‘61, avevo 30 anni.
Portonovo di Medicina è stata una zona di battaglia, nel ‘20 andarono in galera 52 persone, vi sono state 40 mesi, uno condannato a 7 anni, un altro all’ergastolo, fece 14 anni.
Mio padre fece 4 anni di galera, dal 1920 al '24. Vi furono 4 morti. Dicono che chi aveva ucciso 3 fascisti, fuggì in Ucraina. Ci voleva un colpevole e arrestarono Stignani. È una storia presente negli archivi del partito comunista di Bologna.
Troviamo dal portale Storia e memoria di Bologna (progetto a cura del Museo Civico del Risorgimento di Bologna) www.storiaememoriadibologna.it: "La lotta agraria, sviluppatasi nel corso del 1920 in tutta la provincia di Bologna, ebbe nella campagna medicinese uno dei centri focali; in primo luogo per l’estensione raggiunta dal movimento sindacale ed anche per un sanguinoso confronto verificatosi il 9 agosto 1920 tra scioperanti e crumiri nell’azienda agraria “Portonovo”, scontro che provocò morti e feriti gravi da entrambe le parti".
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