Il mio matrimonio

Sono passati un pò di anni da quel giorno in cui è stata scattata questa foto, ma chi lo dimentica!

A vli savèr un quel? (volete sapere una cosa?) .

Finita la cerimonia e il pranzo e anc tott i bès ai parènt (e anche tutti i baci ai parenti) la mia Maria l’è andè a cà so e Germano pure.

Dovete sapere che la signora che ci aveva promesso di darci l’appartamento dove vivere la nostra futura vita da sposini…. quando ha saputo che noi eravamo

“Giovincielli di primo pelo” e quindi potevamo anche avere dei bambini in fretta…. si è tirata indietro nonostante la promessa che ci aveva fatto.

Ragazù l’an vlèva brisa di cinno par cà! Par forza, l’ira na zitlouna…. (ragazzi non voleva dei bambini per casa! Per forza era una zitellona..).

Abbiamo vissuto così, da divisi, fino a che non abbiamo trovato un appartamento tutto nostro….

Che notte di nozze!

Indimenticabile sicuramente, ma non come vorrebbero ricordare due ragazzi, come eravamo noi all’epoca, per giunta appena sposati…

Vale però il proverbio: - Chi mal comincia, ben finisce!

Eh cus’hoia mai dett …mègga cal seppa bèla finè (eh cosa ho mai detto… mica che sia già finito) perché, fin’ora, è stata una bella unione e mi auguro ancora per un pezzo!

Racconto di Germano Buraschi, Centro integrato anziani di Granarolo dell’Emilia