Col mosto si facevano anche i sughi. La procedura era simile alla saba, si bolliva il mosto a fuoco basso. Quando diventava più chiaro di colore si aggiungevano due cucchiai colmi di farina, che si faceva cadere a pioggia, mescolando per non fare grumi. Pian piano si addensava e a quel punto era pronto. Si conservava in vasetti ma eravamo golosi, oppure era la fame, quindi non ne rimanevano mai per tanto tempo. I sughi andavano bene per colazione o merenda.
Ricetta di nonna Iride
Casa Protetta di Granarolo dell'Emilia
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