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La roba ch'prella

La roda ch'prella

In campagna tott va cmod l'ha d'andèr:

l'è cme una roda ch'prella e ogni stasòn

la vin dria da cletra, instèe àautò,

inveren e premaveira, in pol sbaglièr.

 

Cras al furmènt e l'ua so' i filèr,

a nasc i fiùr tra i fus di cavdagnòn,

in dal tinàz s'data un nov biròn

e po' a sen pronti a meder e a vidmèr.

 

In dla stala la vaca fa un vidèl.

L'arzdoura fa i capòn dnanz a la porta,

la spousa nova la fa un putèn bel.

 

La nona che l'as sent in gamba e forta,

la dà una volta al bisti col furchèl,

la ciapa una scurnè e l'è bele morta.

 

 


Poesia di Romano Gamberini

Tratta da: Alla scoperta dei poeti locali: poesie dialettali ed in lingua italiana, Libera Università, Pieve di Cento e Castello d'Argile, 1999

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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