Le corti coloniche erano composte da una serie di edifici che davano ricovero agli uomini, la casa, e agli animali, la stalla-fienile e il forno-pollaio-porcile. Nell'ampio contesto della casa contadina, la cucina era il locale dove si svolgeva la maggior parte della vita domestica, era il luogo in cui la famiglia si riuniva al momento della colazione, del pranzo e della cena, e dove tutti sostavano, specialmente durante l'inverno, per riscaldarsi. Fondamentali nella vita contadina erano le pratiche di allevamento dei bovini, destinati al lavoro dei campi e alla produzione di carne e latte; dei maiali e del pollame, allevati per la produzione di carne e uova per la famiglia e il mercato; del cavallo utilizzato per il tiro dei veicoli destinati al trasporto delle persone e dei carichi più leggeri.
Villa Smeraldi ospita, a pian terreno, una grande cucina contadina ricostruita attraverso testimonianze originali. Qui troviamo il focolare, l'angolo degli stecchi di canapa e l'imboccatura di un forno da pane. Al centro una grande tavola e alle pareti mobili e strumenti per preparare pane, pasta e polenta, per lavorare la carne di maiale, o per il consumo dell'acqua, il riscaldamento e l'illuminazione della casa.
Il parco ospita infine un pollaio, un'architettura naturale fatta con materiali recuperati in loco, opera di un gruppo di giovani artisti.
La cucina contadinaStoria dell'alimentazione, patrimonio e tradizioni nei musei dell'Emilia-Romagna |