Le comunità della pianura bolognese hanno visto per secoli la presenza di un folto gruppo di mestieri artigiani strettamente connessi con il lavoro e la vita delle famiglie contadine. In primo luogo i fabbri e i falegnami, i più numerosi, indispensabili per la costruzione e la riparazione di strumenti e attrezzi per l'agricoltura; i carradori, in grado di lavorare sia il legno che il ferro, per realizzare birocci, calessi e, soprattutto, i robusti carri tipici del bolognese; i bottai, specializzati nella realizzazione di recipienti cerchiati in legno o in ferro. Poi molti altri che non avevano bottega, ma si portavano con cadenza stagionale presso le famiglie per le necessità legate al lavoro, agli animali o alla trasformazione dei prodotti (arrotini, gargiolai, cordai...), oppure alla vita domestica (magnani, materassai, seggiolai) e personale (sarti, calzolai, barbieri).
Il Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio espone arredi, attrezzi e prodotti delle botteghe degli artigiani del ferro, del legno e di numerosi artigiani ambulanti della pianura bolognese. In primo luogo i fabbri e i falegnami, i più numerosi, poi carradori, bottai, arrotini, gargiolai, cordai, segantini, cestai, norcini, magnani, materassai, seggiolai ed infine sarti, calzolai e barbieri.